Numero 23

L’idea originaria per Colla 23 era di realizzare uno speciale dedicato a Londra e agli autori italiani trapiantati nel Regno Unito.
Quel progetto, per diversi motivi, si è arenato, ma ci ha lasciato il bellissimo Spiaggia finta in baracche a Camden di Serena Braida.

Stavamo pensando a come valorizzare al meglio il racconto di Serena, quando ci sono arrivate altre due storie ambientate all’estero, una a Berlino e l’altra a Barcellona.
La seconda, Ciò che resta, è basata su avvenimenti reali e racconta con delicatezza un amore tra i banchi di un liceo di Barcellona, dove Elisa Sabatinelli è cresciuta.
La prima, Io, lui e tutti gli altri, pur essendo una storia di finzione, ritrae la quotidianità e le relazioni di una giovane donna che, come l’autrice Giorgia Bernardini, vive e lavora a Berlino.

In quei giorni abitavo ancora a Londra e ho scoperto che qualche mese prima si era trasferita in città una delle autrici dell’ormai leggendario numero 1 di Colla, Giulia Ottaviano. Abbiamo deciso allora di incontrarci al Boston Arms, uno sciccosissimo pub al lato della metro di Tufnell Park, per rinverdire i fasti della celebre Colla Generation.
In realtà gli unici motivi per darsi appuntamento al Boston Arms sono:
- vivere vicino al Boston Arms;
- aver appena giocato a calcio nell’orrendo campetto della Acland Burghley School;
- indossare un’orrenda tuta di Primark da dodici sterline che non ti consentirebbe di entrare in nessun altro pub di North London.

Quando Giulia mi ha raccontato del periodo che aveva trascorso in Lussemburgo, ho pensato che sarebbe stato bello ambientare le sei storie di Colla 23 in sei diverse città europee, e farle scrivere a sei autori che in quelle città ci vivevano o ci avevano vissuto.

Per la scelta degli ultimi due componenti della squadra del nuovo numero ci sono venuti in soccorso due esordi pubblicati di recente da Voland e Nottetempo, case editrici indipendenti sempre molto attente e coraggiose.
Ilaria Gaspari, autrice di Etica dell’acquario per Voland, col suo Essere nata lì ci porta nei caffè di Parigi, a bere kir royal e fumare Gauloises senza filtro.
Ida Amlesú, che ha pubblicato Perdutamente per Nottetempo, con Superstiti ci conduce attraverso una Mosca caleidoscopica in cui si incontrano portieri smemorati, predicatori del metrò e un diavolo che sulla mano ha dipinta una stella.

I racconti di questo numero non sono autobiografici − fatta eccezione per uno −, ma hanno per protagoniste donne che per età, provenienza e collocazione nel tessuto sociale dei Paesi che le hanno accolte, hanno un punto di osservazione simile a quello delle loro creatrici; ci danno quindi un’idea di com’è vivere all’estero in questi anni per gli italiani delle ultime generazioni.

Prima di chiudere, vorrei ringraziare Virginia Mori per la bellissima illustrazione di copertina. Date un’occhiata al suo sito http://virginiamori.com/: noi, appena l’abbiamo scoperto, ce ne siamo innamorati.

Marco Gigliotti

Io, lui e tutti gli altri
di Giorgia Bernardini

Sabato notte ho dormito con un uomo appena conosciuto. Anche se dal 24 di maggio non facevo che dire di aver chiuso con questo genere di avventure. Continua a leggere…

Essere nata lì
di Ilaria Gaspari

La casa è un bugigattolo al sesto piano in una traversa di rue du Cardinal Lemoine, numero 23bis. Erano, un tempo, le stanze della servitù, le ha detto la portinaia tintinnando il portachiavi a forma di gattino mentre il sorriso le scopriva una ragguardevole dentatura zincata. Continua a leggere…

Lux mea lux
di Giulia Ottaviano

Tre vie per accedere alla città: dalla Germania, dalla Francia o dal Belgio. Ci vorrebbero le porte, come a Milano, delle antiche mura – seppur sbriciolate – a delimitare l’ingresso, oppure basterebbe il traffico. Continua a leggere…

Ciò che resta
di Elisa Sabatinelli

Avevi trent’anni l’ultima volta che ti ho visto, ed eri morto. La prima volta che ci siamo conosciuti ne avevamo sedici. Continua a leggere…

Superstiti
di Ida Amlesú

Io abito in un palazzo sovietico di un tempo sovietico con gente sovietica caduta nel presente. Qualcuno ha detto, La Russia è cambiata, ma dopo averlo detto si è nascosto, e ci ha lasciati soli con queste parole. Continua a leggere…

Spiaggia finta in baracche a Camden
di Serena Braida

È cominciato tutto con la denuncia di un furto. Qualche giorno dopo le volanti della Polizia si sono fermate in un punto della provinciale e gli agenti hanno transennato l’area. Continua a leggere…