Numero 4
I più noti tra gli scrittori ospitati finora su «Colla» sono autori principalmente di romanzi, che sulle nostre pagine si sono cimentati con la forma racconto.
In questo quarto numero, invece, un’autrice che ha esordito con una pluripremiata raccolta di racconti presenta un estratto del suo romanzo ancora inedito. L’autrice è Elena Varvello, la raccolta di racconti è L’economia delle cose (Fandango libri) e il titolo di questo estratto, nonché titolo provvisorio del romanzo, è Fantasmi: si tratta di un brano che ritrae, in un’istantanea familiare, la crisi – e le scelte ad essa conseguenti – con cui dovrà fare i conti un’intera nazione.
L’altra anticipazione editoriale del numero è Una storia di amore, racconto minimalpostmoderno incentrato sull’astrologia e la botanica, che farà parte della raccolta La minima importanza di Enrico Piscitelli, prossimamente in uscita per Las Vegas edizioni.
A seguire troverete perdenti tardo-adolescenti (Bruno) o attempati (Bocciofila ’39) incapaci di ribellarsi alla loro condizione, due novelli sposi il cui rapporto viene minacciato da una parola scritta su un diario ai tempi del liceo (La parola) e, infine, l’ultimo maledetto della letteratura inglese, Kriss Iron, di cui «Colla» propone la traduzione di un’intervista già apparsa sulla «Maltesian Review of Books», preceduta dalle dediche e dai ringraziamenti del suo ultimo libro (Dediche e ringraziamenti nell’ultimo romanzo di Kriss Iron).
Cosa dire ancora? Buona lettura e fateci sentire la vostra voce sulla pagina Facebook di «Colla – Una rivista letteraria in crisi».
Marco Gigliotti
Il 15 marzo del 1978, il giorno prima di sparire, Aurora Delfino si chiuse a chiave in bagno e si tagliò i capelli.
Per molto tempo, Anna Delfino, sua sorella, si sarebbe ricordata del momento in cui Aurora aveva aperto la porta del bagno e lei l’aveva vista con quella testa martoriata, ridicola e, pensando a quello che era accaduto dopo – la sua scomparsa – terribile Continua a leggere
All’improvviso comprare avere possedere due girasole era diventata, per me, questione della massima importanza. Trovare un fioraio, trovarlo aperto, trovarci dentro due girasole – che fossero girasole e non margherite giganti o gerbere o calendule – acquistarli, era, sì – all’improvviso – il mio principale motivo di vita. Continua a leggere
Sto aggrappato al corrimano d’ottone. Ho mani che cercano di farsi forza. Come una settantenne alla prima notte da vedova. Il bancone è vuoto, se escludiamo qualche goccia sparsa, scampata al bicchiere. Continua a leggere
Sono il ciccione che balla ai concerti. Quello che sa tutti i testi delle canzoni a memoria e che balla come se fosse chiuso in una stanza e nessuno lo vedesse. Se la canzone dice magic flower unisco le mani davanti agli occhi e poi le apro a fiore, sopra la testa. Continua a leggere
Mentre lui cerca le chiavi, lei finge di schiarirsi la voce per ricordargli la promessa che le ha fatto a cena dopo aver visto le statuine. Lui aveva detto ma chi le ha scelte e lei aveva risposto tua madre coalizzata per la prima volta nella storia con la mia e ad entrambi era venuto da ridere mentre tagliavano la torta Continua a leggere
Questo libro è dedicato: a mia moglie, che continua a sopportare me, i miei due serpenti Cosmo e Minnie, e soprattutto i miei amici. Ai tifosi del Chelsea, per tutto quello che mi hanno dato e che continuano a darmi ogni volta. A Rick, Racket Rick, il mio grande amico, il primo a pubblicarmi su quel foglio de La nostra battaglia, che lui si ostinava a chiamare rivista. Continua a leggere