Numero 2

 

 

Benvenuti sul secondo numero di Colla – Una rivista letteraria in crisi. La formula è sempre la stessa: sei voci di sei diversi autori e un editoriale introduttivo.
In questo numero, però, ci sono due racconti con un’origine particolare.
Quasi un ventennio fa Sandro Veronesi pubblicava Morto per qualcosa su Narratori delle riserve, una rubrica de Il manifesto; oggi ha deciso di consegnarlo nelle nostre sagge mani affinché possa entrare nell’olimpo di Colla.
Il racconto di Luigi Romolo Carrino, invece, fa parte di una raccolta che fa parte di una collana clandestina che fa parte di un progetto. Il progetto è quello della Biblioteca Clandestina Errabonda, la collana è Samiszdat e l’antologia si intitola in vece di un addio. Quando il suo editore ha saputo che Carrino voleva pubblicare quel libro in quella collana all’interno di quel progetto, gli è venuto un mezzo infarto. L’altra metà gli è arrivata quando ha saputo che Carrino voleva pubblicare uno dei racconti anche su una rivista letteraria on-line. Poi però gli hanno detto che la rivista era Colla e lui si è ripreso immediatamente. Ora gode di ottima salute e voi potete leggere In casa di Francesca sulle nostre pagine.
Gli altri quattro racconti non hanno un percorso materiale particolare, ma sono storie di viaggi. Sono profughi che non riescono ad approdare e continuano il loro naufragio nella memoria di un bambino, sono immersioni e riflessi degli Stati Uniti, sono un cammino nella storia di una famiglia e di una nazione.
Buona lettura, buon viaggio.

Stefano Peloso

Morto per qualcosa
di Sandro Veronesi

Dall’età di sei anni Ropiten fu portato dal padre al circolo, due sere alla settimana. Il padre giocava a biliardo di soldi con i suoi amici, e Ropiten stava lì a guardarlo. Continua a leggere

In casa di Francesca
di L.R. Carrino

In casa di Francesca c’è un geranio rosso, un salone ampio e due finestre aperte ad ovest. Nel salone il divano a fiori gialli, un cuscino maltrattato di lato. Continua a leggere

Le pale del ventilatore
di Flavio Stroppini

– Non é vero che assomiglio a mia madre. Essere bambino significa che tutti, dai tratti del tuo viso, cercano di ricondurti ai genitori. Continua a leggere

Le brave ragazze si ubriacano a pranzo
di Giulia Forgione

Il lunedì era giorno di bucato per Diana Price. Ma quel lunedì in specifico non lo fece affatto, perché Steve Trevor l’aveva lasciata. Continua a leggere

Pacific Highway
di Linda Fava

Cosa stiamo cercando esattamente? Chiese Mari.
Non lo sapevo.
- Non lo so – dissi.
- Ma lo sai che stai guidando da sei ore di fila e Dolores ha duecentomila miglia all’attivo vero? Continua a leggere

Odore d’erba
di Silvia Lombardo

Le cose succedono così, mentre ti lavi i capelli magari.

Mentre sei lì, fuori, nella campagna aperta, dietro ai vigneti e il mondo ti sembra un posto lontano, poco più di un pretesto per scrivere libri di storia. E invece no. Anche se tu non ci pensi, c’è la guerra. Continua a leggere